Uno studio, non ancora peer-reviewed, ha identificato nei maschi un maggiore tempo di eliminazione del virus e ha ipotizzato che il motivo sia dato dal fatto che i testicoli costituiscano un serbatoio virale. Lo studio preliminare non è ritenuto valido da altri studiosi.
Un articolo “preprint” evidenzia alcune differenze tra SARS-CoV e SARS-CoV-2 nei meccanismi di infezione. La ricerca esamina anche alcuni farmaci che potrebbero essere candidati alla terapia della COVID-19: il Camostat, il Nafamostat, la aprotinina, l’omeprazolo.
Aspetti gestionali ed organizzativi della realtà ospedaliera in questa nuova fase della pandemia di COVID-19. Nell’articolo si parla di ripresa delle attività elettive, di gestione dei prericoveri e degli accessi in Pronto Soccorso, di riabilitazione, di disagio psichico.
La pandemia di COVID-19 ha spinto molti medici a cercare sui social network la possibilità di scambiare informazioni ed esperienze per saperne di più sulla malattie. In molti l’hanno trovata nel gruppo Facebook “Coronavirus, Sars-CoV-2 e COVID-19 gruppo per soli medici”.
Da più parti si suggeriscono i benefici di trattamenti anticoagulanti ed in particolare dell’eparina a basso peso molecolare in caso di infezione COVID-19. Sembra che l’eparina possa rivelarsi utile in pazienti COVID-19 positivi. La SISET però invita alla cautela.
Mascherine chirurgiche, filtranti, con valvola o senza valvola, sono strumenti fondamentali per la protezione di se stessi e degli altri. Quali usare? La Dottoressa Susanna Borriero, specialista in Medicina del Lavoro, fa il punto della situazione.
Un recente articolo pubblicato su Nature Reviews Drug Discovery fa il punto della situazione sullo stato della ricerca di un vaccino per la COVID-19. Lo sviluppo di questo vaccino è guidato da 3 imperativi: velocità, produzione e distribuzione su scala mondiale, accesso globale.
Dai primi timori per quello che stava per succedere fino alla gioia di ricevere un uovo di cioccolata alla vigilia di Pasqua. Questo è il racconto di un medico, affidato a Twitter. In mezzo, i corridoi dell’ospedale che traboccano di barelle, i turni infiniti, i colleghi contagiati.
Nicolas, medico reumatologo, sta lavorando senza sosta in due ospedali della regione Grand Est, nel nord della Francia. La sua storia inizia trent'anni fa, ma ha un nuovo inizio trenta giorni fa. Si chiama Nicolas, ma il suo nome non è importante.
È stato reso noto un report preliminare che raccoglie i dati di tutti i casi di pazienti COVID-19 confermata ricoverati in terapia intensiva in Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord. Hanno partecipato al Case Mix Programme 286 unità di rianimazione.
Pubblicato un report che descrive le caratteristiche dei pazienti COVID-19 ricoverati nelle unità di terapia intensiva della Lombardia. L’analisi ha mostrato una mortalità in terapia intensiva del 26%. La durata del ricovero in terapia intensiva per questi pazienti è molto lunga.
"Stiamo affrontando una grave pandemia, se vogliamo davvero controllarla attraverso i test, questi devono essere prontamente disponibili e facilmente ripetibili, anche settimanalmente” ha affermato il Dr. Michael Mina, dell'Università di Harvard.
Abbiamo incontrato il Professor Luciano Gattinoni, uno dei massimi esperti di anestesia e rianimazione, Professore emerito delle Università di Milano e di Gottingen, Germania, dove ora vive, e gli abbiamo posto alcune domande sull’infezione da SARS-CoV-2.
Un argomento che durante le ultime settimane ha trovato spazio sui giornali e che ha fatto discutere anche molti medici è quello relativo alla grande diversità dei dati della pandemia di COVID-19 tra Italia e Germania. Vi riportiamo l'analisi del Dr. Luigi Viola.
Una task force sta affrontando la questione della decontaminazione delle maschere. L'obiettivo è quello di eliminare la carica virale dalle mascherine dopo il loro utilizzo, mantenendo inalterato il livello di prestazioni al successivo uso.
La Dottoressa Carla Bruschelli, Medico di famiglia e Specialista in Medicina Interna, racconta in modo completo l'esperienza dei medici di medicina generale in queste ultime sei settimane. Affronta aspetti di tipo scientifico, organizzativo, amministrativo, umano.
La limitata disponibilità di ventilatori è uno dei principali problemi della pandemia di COVID-19. Negli ospedali travolti da un alto numero di pazienti, i medici hanno dovuto trattare i pazienti con metodi alternativi, come i dispositivi CPAP.
Il problema delle infezioni da SARS-CoV-2 tra gli operatori sanitari è molto dibattuto. Therese Raphael ha pubblicato su Bloomberg l’articolo “Why Surgeons Don't Want to Operate Right Now”, nel quale si concentra sul tema del contagio dei chirurghi.
Tocilizumab è uno dei farmaci che ha suscitato maggiore interesse fra i clinici nel trattamento della polmonite grave che caratterizza alcune forme di COVID-19. Questo farmaco è al momento oggetto di studio in due sperimentazioni italiane.
L’Agenzia Italiana del Farmaco consentirà ai medici impegnati sul territorio di prescrivere una serie di farmaci ai pazienti domiciliari affetti da COVID-19. Tra gli obiettivi anche quello di raccogliere dati per valutare l’efficacia delle diverse terapie.