In un articolo pubblicato nella Correspondence di Lancet, studiosi dell’Institute of Social and Cultural Anthropology dell’Università di Oxford sottolineano l’importanza e la necessità di interventi sinergici per il superamento della pandemia di COVID-19.
Un campeggio estivo in Georgia è diventato teatro di un importante focolaio di SARS-CoV-2. Almeno 260 dei 597 frequentatori sono risultati positivi. La scoperta conferma che anche i bambini possono contrarre il virus e possono anche giocare un ruolo chiave nella diffusione del virus.
Una proteina prodotta dal sistema immunitario umano può inibire fortemente i coronavirus, tra cui SARS-CoV-2. Un team internazionale di ricercatori svizzeri, tedeschi e americani ha dimostrato che la proteina LY6E impedisce ai coronavirus di causare infezioni.
Abbiamo incontrato il Prof. Bassetti, direttore dell’unità di neurologia all’Inselspital. Ci ha raccontato della sua esperienza durante la COVID-19, delle conoscenze attuali sulla malattia in ambito neurologico e della realizzazione dell'Ean NEuro-covid ReGistrY (ENERGY).
Uno studio recente ha mostrato risultati incoraggianti per l’uso del plasma iperimmune nei pazienti COVID-19. La ricerca è stata concepita per valutare la terapia dal punto di vista concettuale, quindi non si può ancora sostenere che la terapia sia efficace.
Una serie di autopsie condotte a New Orleans mostrano che il danno al cuore nei pazienti affetti da COVID-19 non è l'infiammazione tipica del muscolo cardiaco associata a miocardite, ma piuttosto un particolare pattern di morte cellulare dei singoli miociti cardiaci.
I risultati preliminari di una ricerca suggeriscono che la terapia con interferone riduce il numero di pazienti COVID-19 che necessitano di cure intensive. La proteina viene inalata direttamente nei polmoni, utilizzando un nebulizzatore, per stimolare la risposta immunitaria.
Promettenti risultati preliminari da uno studio clinico di fase 1/2 su un potenziale vaccino contro il virus SARS-CoV-2 sviluppato nel Regno Unito. Lo studio pubblicato su Lancet mostra che il vaccino è sicuro, causa pochi effetti collaterali e induce forti risposte immunitarie.
Abbiamo incontrato alcuni degli autori del libro "Emozioni virali" e abbiamo affrontato una parte dei temi trattati dal libro. Disponibile qui la registrazione della livechat.
Nicolas Sananès è Professore di Ginecologia e Ostetricia presso l'ospedale universitario di Strasburgo. È anche il padre di Axel, 12 anni, inventore del simulatore per l’esecuzione corretta del test RT-PCR eseguito utilizzando tamponi nasofaringei e orofaringei.
37 racconti, ambientati soprattutto nelle zone e nei “fronti” più colpiti come la Lombardia e la medicina di base, ma che spiegano anche come la “fase 1” sia stata vissuta da tutti i medici italiani con angoscia e rischi crescenti, ma pure con spirito di condivisione.
Un progetto chiamato "DeLiver" sta attualmente sviluppando un nuovo sistema di trasporto per i trapianti di fegato. Questo sistema è stato progettato per garantire un monitoraggio ottimale del funzionamento degli organi.
La remissione dei sintomi respiratori oggi indica il recupero clinico dall’infezione di SARS-CoV-2. Tuttavia, diversi studi clinici hanno riportato danni neurologici e cognitivi persistenti in pazienti guariti da COVID-19.
La task force COVID-19 della Texas Medical Association e il Committee on Infectious Diseases hanno creato una tabella che classifica i livelli di rischio COVID-19 per diverse attività.
Scienziati di UNIGE e HUG hanno identificato le parti dell’envelope di SARS-Cov-2 che sono più frequentemente bersagliate dagli anticorpi. Esse rappresentano un potenziale obiettivo per lo sviluppo di farmaci e vaccini.
Un sedicenne viene visitato in Pronto Soccorso perché lamenta dolori al petto. Le indagini accurate dei medici riscontrano una miocardite acuta ed un’infezione da SARS-CoV-2. Il giovane paziente, a parte la febbre, non ha mai presentato alcun segno tipico di COVID-19.
Abbiamo incontrato il Prof. Alberto Villani e abbiamo provato a definire un quadro della situazione COVID-19 nell’ampio contesto pediatrico. Il Prof. Villani conferma che, allo stato attuale, dal punto di vista sanitario i bambini ed i ragazzi risultano essere meno suscettibili all’infezione.
Il 20 febbraio 2020 all’ospedale di Codogno è stato diagnosticato il primo caso italiano di COVID-19. Il paziente si presentava in condizioni critiche, con un quadro grave di ARDS ad alto rischio evolutivo. Quella diagnosi tempestiva gli ha salvato la vita, ma ha anche salvato quella di molti altri.
I risultati di uno studio recente suggeriscono che gli individui COVID-19+ asintomatici hanno una risposta immunitaria più debole all'infezione da SARS-CoV-2. Hanno notato una riduzione delle IgG e la neutralizzazione dei livelli di anticorpi nella fase iniziale della convalescenza.
Uno studio condotto dalle Università di Cambridge e Greenwich ipotizza che le sole misure di distanziamento non saranno sufficienti ad arrestare un’eventuale seconda diffusione del virus SARS-CoV-2 nel Regno Unito.