Ricercatori svizzeri evidenziano in una ricerca che il coronavirus SARS-CoV-2 sembra attaccare fondamentalmente le cellule endoteliali che rivestono i vasi sanguigni, causando nelle forme severe insufficienza d'organo multipla. Lo studio è pubblicato sulla rivista Lancet.
Non è chiaro se esista un'associazione tra la COVID-19 e l’arresto cardiaco extraospedaliero. Una ricerca riferisce che in Lombardia, sede del primo focolaio epidemico italiano, i casi di OHCA sono aumentati notevolmente nei primi 40 giorni di pandemia rispetto al 2019.
A Trieste è stato condotto uno studio che rappresenta la prima indagine italiana per la valutazione dello stato immunitario verso COVID-19 su dipendenti dell'ospedale IRCCS Burlo Garofolo, attraverso il monitoraggio congiunto di anticorpi e presenza del virus.
L'infezione polmonare da SARS-CoV-2 potrebbe essere la conseguenza dell'esposizione al virus attraverso il tratto gastrointestinale (dopo essere penetrato nell'organismo attraverso le vie respiratorie superiori). Vi riportiamo l’ipotesi del Dr. Giovanni Ghirga, pubblicata su theBMJ.
Una ricerca ha mostrato che il tasso di infezione tra il personale del servizio sanitario che cura i pazienti non è superiore a quello dei dipendenti ospedalieri che ricoprono ruoli non clinici. I risultati offrono rassicurazione al personale a diretto contatto coi pazienti COVID-19.
Uno studio, non ancora peer-reviewed, ha identificato nei maschi un maggiore tempo di eliminazione del virus e ha ipotizzato che il motivo sia dato dal fatto che i testicoli costituiscano un serbatoio virale. Lo studio preliminare non è ritenuto valido da altri studiosi.
Un articolo “preprint” evidenzia alcune differenze tra SARS-CoV e SARS-CoV-2 nei meccanismi di infezione. La ricerca esamina anche alcuni farmaci che potrebbero essere candidati alla terapia della COVID-19: il Camostat, il Nafamostat, la aprotinina, l’omeprazolo.
Un recente articolo pubblicato su Nature Reviews Drug Discovery fa il punto della situazione sullo stato della ricerca di un vaccino per la COVID-19. Lo sviluppo di questo vaccino è guidato da 3 imperativi: velocità, produzione e distribuzione su scala mondiale, accesso globale.
È stato reso noto un report preliminare che raccoglie i dati di tutti i casi di pazienti COVID-19 confermata ricoverati in terapia intensiva in Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord. Hanno partecipato al Case Mix Programme 286 unità di rianimazione.
Pubblicato un report che descrive le caratteristiche dei pazienti COVID-19 ricoverati nelle unità di terapia intensiva della Lombardia. L’analisi ha mostrato una mortalità in terapia intensiva del 26%. La durata del ricovero in terapia intensiva per questi pazienti è molto lunga.
Tocilizumab è uno dei farmaci che ha suscitato maggiore interesse fra i clinici nel trattamento della polmonite grave che caratterizza alcune forme di COVID-19. Questo farmaco è al momento oggetto di studio in due sperimentazioni italiane.
Nei giorni scorsi l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha annunciato un grande trial globale, chiamato SOLIDARITY per tentare di trovare una terapia contro la grave infezione provocata dal virus SARS-CoV-2. Si tratta di uno sforzo senza precedenti.
Un nuovo studio i cui risultati sono stati pubblicati sull'International Journal of Antimicrobial Agents ha provato ad indagare l'efficacia e la sicurezza della combinazione di idrossiclorochina e azitromicina nel trattamento dei pazienti affetti da COVID-19.
Uno studio clinico in aperto non ha evidenziato alcun beneficio nel trattamento con Kaletra dei pazienti ospedalizzati affetti da COVID-19. Questa terapia non migliora le condizioni cliniche, non modifica il tasso di mortalità e non diminuisce la persistenza del virus nell’organismo.
Una ricerca descrive in dettaglio il primo caso di diffusione locale di SARS-CoV-2 negli USA, avvenuta tra due persone dopo un'esposizione prolungata e non protetta. In 372 soggetti entrati in contatto con questi due casi non è stata rilevata alcuna ulteriore trasmissione.
L'età avanzata, l'elevato punteggio SOFA e i livelli di D-dimero nel sangue >1 μg/mL al momento del ricovero sono fattori di rischio significativi in fase iniziale per una prognosi sfavorevole e un alto rischio di mortalità ospedaliera nei pazienti con COVID-19.
Uno studio pubblicato su Lancet Global Health ha simulato la diffusione della COVID-19 attraverso un modello matematico. Nella maggior parte degli scenari, la ricostruzione dei contatti e l'isolamento dei casi sono risultati sufficienti per controllare l’epidemia in 3 mesi.
Il Dr. Addonisio ha sintetizzato e commentato sul suo blog due recenti articoli pubblicati su Radiology e condivisi dalla SIRM. I segni dell’infezione sono tipici delle infezioni da coronavirus. I dati raccolti sono al momento pochi e l’analisi della malattia è in continua evoluzione.
Come reagiscono gli psichiatri dopo il suicidio di un paziente? In Francia sono stati presentati i risultati di una ricerca che ha coinvolto quasi 800 psichiatri. L'impatto di un evento di questo tipo è molto forte e va dallo stress post-traumatico al desiderio di cambiare professione.
La diagnosi di STEMI è spesso rallentata dalla difficoltà di avere in tempi rapidi un elettrocardiogramma a 12 derivazioni e la sua interpretazione. Il processo può essere accelerato grazie ai dispositivi mobili di uso quotidiano, potenziali apparecchi per registrare un ECG.