Il mutamento climatico rappresenta una minaccia senza precedenti per l’umanità, costituirà una sfida fondamentale nel 21° secolo e sarà la causa, secondo una stima dell'Organizzazione mondiale della sanità, di circa 250.000 decessi all’anno entro il 2030 prevalentemente nei paesi più poveri.
Sebbene le conseguenze dirette e indirette del cambiamento climatico sulla salute umana siano molteplici e lungi dall’essere completamente esplorate, un numero crescente di prove dimostra il suo potenziale nell’esacerbare la frequenza e la diffusione delle malattie infettive trasmissibili.
Una revisione narrativa Mitigating the effects of climate change on human health with vaccines and vaccinations sintetizza le evidenze disponibili sugli effetti dei cambiamenti climatici sulle malattie prevenibili con i vaccini.
Lo studio esamina l’effetto diretto del riscaldamento globale sulle malattie legate all’acqua, come il colera e altri enteropatogeni, le infezioni da elminti e la leptospirosi. Esplora anche gli esiti dell’aumento delle temperature sulle malattie trasmesse da vettori come la dengue, la chikungunya e la malaria, nonché l’impatto della temperatura e dell’umidità sulle malattie trasmesse per via aerea come l’influenza e l’infezione da virus respiratorio sinciziale.
Riportiamo qui alcuni estratti dalla parte introduttiva della revisione, dai tre capitoli che affrontano aspetti specifici e dalle conclusioni degli autori.
Il mutamento del clima è uno dei principali motori della dinamica delle malattie infettive attraverso i cambiamenti di temperatura e precipitazioni: accanto a malattie con impatto globale significativo, si prevede infatti l’insorgenza e la riemersione di altre malattie infettive, soprattutto nei paesi a basso e medio reddito.
Uno studio recente, condotto su 375 malattie infettive in tutto il mondo, ha rilevato che il 58% di esse è stato esacerbato dal cambiamento climatico attraverso numerosi percorsi, in particolare per le malattie trasmesse da vettori e dall’acqua e tramite l’avvicinamento degli agenti patogeni alle persone.
Inoltre, si prevede che il riscaldamento globale altererà la distribuzione geografica dei mammiferi e degli esseri umani e quindi faciliterà la condivisione degli agenti patogeni, poiché ci sarà una sovrapposizione crescente nella distribuzione delle specie.
Ciò potrebbe portare alla comparsa di malattie zoonotiche potenzialmente pandemiche, simile alla diffusione dell’HIV e della SARS-CoV, sugli esseri umani resa possibile dallo spillover degli ospiti selvatici: ad esempio i pipistrelli sono stati identificati come facilitatori importanti di una possibile futura condivisione virale.
In particolare, si prevede che aree ad alta densità di popolazione umana emergeranno come futuri hotspot per questi eventi, evidenziando l’impatto dell’interferenza umana sull’alterazione degli habitat ecologici.
Attenuare le minacce di malattie infettive legate ai cambiamenti climatici attraverso strategie di mitigazione, richiederà notevoli sforzi a lungo termine e tempo per ottenere un impatto.
Mentre le misure per affrontare il cambiamento climatico e il suo impatto si concentrano attualmente su politiche economiche e sociali, il potenziale ruolo dei vaccini come strategia per mitigarne le conseguenze è stato scarsamente esplorato.
La scoperta dell’immunizzazione e il successivo sviluppo di vaccini per malattie infettive precedentemente pericolose per la vita, hanno già salvato milioni di vite in tutto il mondo. I vaccini sono diventati uno strumento indispensabile negli ultimi decenni per prevenire e controllare le malattie infettive, come si è visto recentemente durante la pandemia di COVID-19.
La review citata sopra esamina le principali malattie infettive prevenibili con vaccino, associate al mutamento climatico, le fasi di sviluppo del vaccino per tali malattie e le loro sfide.
Quasi tutte le malattie infettive a rischio pandemico e le malattie ad alto impatto, sono oggetto di studio per gli sviluppatori di vaccini. Mentre sono disponibili vaccini per prevenire le principali malattie infettive infantili, i vaccini che prevengono altre malattie infettive ad alto impatto devono ancora essere sviluppati.
La tabella 1 riassume le malattie prevenibili (o possibilmente prevenibili) con i vaccini, associate al cambiamento climatico e illustra lo stato dello sviluppo del vaccino per le condizioni selezionate.
Nella revisione narrativa vengono considerate specificatamente:
I prossimi decenni saranno segnati dalle conseguenze dirompenti e distruttive del riscaldamento climatico, compresa l’esacerbazione delle malattie infettive sensibili al clima, che rappresentano una grave minaccia globale per la salute umana.
La figura 1 presenta una sintesi dell'impatto dell'innalzamento delle temperature e dei conseguenti fattori di mitigazione. Agire per prevenire e mitigare le potenziali conseguenze è fondamentale.
La revisione focalizza l’attenzione specificatamente sui vaccini contro colera, febbre gialla, malaria e dengue.
L’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) ha riconosciuto il potenziale dei vaccini nel mitigare l’effetto del cambiamento climatico sulle malattie trasmesse da vettori, insieme ai sistemi di sorveglianza e allerta. Tuttavia, permangono molteplici sfide per sfruttare appieno la vaccinazione come strategia globale, principalmente legate a sviluppo, fornitura, accesso e consegna dei vaccini. Occorrerà:
Sebbene ancora limitate, si stanno accumulando prove dell’impatto dei cambiamenti climatici sulle malattie infettive, impatto confuso da covariate correlate, tra cui le misure di mitigazione, la distribuzione geografica e le variazioni all’interno dei paesi. Anche importanti determinanti non climatici della trasmissione delle malattie, come la globalizzazione, i sistemi sanitari pubblici e le condizioni socio-economiche, potrebbero essere influenzati indirettamente dall'innalzamento delle temperature e dovrebbero essere affrontati simultaneamente.
Ulteriori ricerche e monitoraggi sotto forma di studi longitudinali su larga scala si rendono necessari per comprendere meglio l'effetto sulla salute dei cambiamenti climatici e ambientali poiché sono in continua evoluzione.
Nel frattempo, le attività di sorveglianza collaborativa sono anche misure essenziali per migliorare i modelli predittivi e la preparazione alle epidemie, guidando al tempo stesso le politiche globali e locali per l’introduzione e la definizione delle priorità degli schemi di vaccinazione.
I vaccini attualmente disponibili dovrebbero essere distribuiti per ottenere una copertura più ampia, soprattutto nei paesi a basso e medio reddito.
Se si debbano sviluppare vaccini singoli per malattie specifiche o vaccini combinati, sono questioni che meritano di essere affrontate con urgenza dalle parti interessate e dagli sviluppatori.
Considerando gli effetti potenzialmente gravi dei cambiamenti climatici sulle malattie infettive, la resilienza del settore sanitario dovrebbe essere rafforzata.
In questo contesto, le strategie di vaccinazione globale possono fungere da importante strumento di mitigazione e devono diventare una priorità per la ricerca e lo sviluppo, l’approvvigionamento e la consegna.