Uno sguardo ai pazienti trattati con cellule CAR-T

In uno studio basato sui pazienti Medicare, i ricercatori hanno trovato una chiara evidenza che questa popolazione trae beneficio clinico da questo trattamento rispetto ad altri pazienti che non hanno ricevuto cellule CAR-T in pazienti di età ≥60 anni con linfoma non-Hodgkin.

La terapia con le cellule CAR-T ha avuto successo nei pazienti più anziani con linfoma non Hodgkin

In uno studio basato sui pazienti Medicare, i ricercatori hanno trovato una chiara evidenza che questa popolazione trae beneficio clinico da questo trattamento rispetto ad altri pazienti che non hanno ricevuto cellule CAR-T in pazienti di età ≥60 anni con linfoma non-Hodgkin.

Le nuove terapie con cellule CAR-T (Chimeric Antigen Receptor T-cell) rappresentano una strategia immunoterapica di ultimissima generazione nella lotta ai tumori ematologici. Si utilizzano i linfociti T prelevati dal paziente e appositamente ingegnerizzati per attivare il sistema immunitario. Una volta reinfusi nel paziente, entrano nel circolo sanguigno e sono in grado di riconoscere le cellule tumorali e di eliminarle.

Il dottor Karl M. Kilgore recentemente ha riferito di 207 pazienti Medicare (un programma di assicurazione medica amministrato dal governo degli Stati Uniti, riguardante le persone dai 65 anni in su) sottoposti a terapia con cellule CAR-T (età media 71 anni, 60% uomini, 87% caucasici). A metà del 2017, le due diverse terapie con cellule CAR-T anti-CD19, tisagenlecleucel e axicabtagene ciloleucel, sono state approvate per il trattamento di pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B recidivato o refrattario cui erano già state somministrate almeno 2 terapie sistemiche in precedenza. "Questo studio fornisce un primo sguardo nel mondo reale sull'esperienza di pazienti sottoposti a terapia con cellule CAR-T. Abbiamo usato le richieste di assistenza dei pazienti Medicare dopo l'approvazione del prodotto da parte della FDA", ha detto il dottor Kilgore.
Oltre il 78% di questa coorte ha ottenuto un punteggio superiore a 2 (range 2-15) secondo il Charlson Comorbidity Index, indicando un gruppo di pazienti complesso. La metà (51%) dei pazienti aveva una o più patologie croniche, ad esempio malattie cardiache, broncopneumopatia cronica ostruttiva e malattie renali croniche.

I risultati hanno mostrato che il 73% di questi pazienti è rimasto in vita alla fine del follow-up di 6 mesi. Il tempo di degenza dopo il trapianto di cellule CAR T è stato ridotto del 17% rispetto al periodo di 6 mesi prima dell'infusione del CAR T. Inoltre, le visite al pronto soccorso si sono ridotte di quasi un terzo dopo l'infusione rispetto allo stesso periodo precedente l'infusione. Di conseguenza, i costi sanitari sono stati inferiori del 39% nei 6 mesi successivi all'infusione rispetto ai 6 mesi precedenti.
I ricercatori ritengono giustificati un follow-up più lungo e un'analisi dei costi più completa. I dati attuali di questo studio indicano che le limitazioni di età per gli studi sulle cellule CAR-T potrebbero non essere necessarie.


Fonte: Kilgore K, et al. Medicare Patients Receiving Chimeric Antigen Receptor T-Cell Therapy for Non-Hodgkin Lymphoma: A First Real-World Look at Patient Characteristics, Healthcare Utilization and Costs. Abstract 793, 61st ASH Annual Meeting, Orlando, FL, USA, 7-10 December 2019.