Laura, la mia compagna, è un medico di terapia intensiva della ASST di Lodi. Il 20 febbraio 2020 lei era di turno a Codogno, ma quel giorno non andò in Rianimazione, rimase in sala operatoria. In Rianimazione a Codogno c'era un giovane in condizioni critiche, con una ARDS che non rispondeva alle terapie. Era Mattia Maestri, da molti conosciuto come il paziente 1.
Io quella sera andai a Voghera, in provincia di Pavia, per tenere una lezione agli aspiranti volontari di Pavia nel Cuore, un'associazione di volontariato di cui faccio parte. Rientrato a casa, era oltre mezzanotte, Laura mi disse che la sua collega Annalisa (Annalisa Malara ndr) era bloccata in ospedale a Codogno, insieme al resto del personale della Rianimazione, dove era ricoverato un paziente affetto dal nuovo coronavirus.
Da quella sera io e i miei colleghi di esanum abbiamo cercato di informare i medici sulla pandemia, approfondendo i temi di maggiore interesse. Un anno di duro lavoro, durante il quale la gestione della vita lavorativa e della vita privata è stata una vera e propria impresa, soprattutto da marzo a settembre (chi ha bambini piccoli ed una compagna che fa il medico mi può capire).
Da quella sera di un anno fa, che però mi sembra lontana dieci anni, la vita mia e quella di tutti è cambiata radicalmente, credo per sempre. Voi come e quando avete saputo dell'arrivo del coronavirus in Italia? Cosa stavate facendo in quel momento? Ve lo ricordate?
Se avete voglia di condividere il vostro ricordo con un commento, un'immagine, una canzone, scriveteci a articoli@esanum.it.
Amedeo C.
Redazione di esanum.it
Abbiamo iniziato a scrivere del nuovo coronavirus che si stava diffondendo a Wuhan a gennaio 2020. Abbiamo riportato le prime notizie sul virus 2019-nCoV, così veniva chiamato allora il SARS-CoV-2, abbiamo raccontato del Dr. Li Wenliang e del trasporto in alto bioncontenimento di un giovane italiano bloccato a Wuhan. Prima del 20 febbraio 2020 scrivevamo di un problema sanitario lontano, che non ci riguardava direttamente.
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La sera del 20 febbraio noi di esanum sapevamo che a Codogno era ricoverato in terapia intensiva un uomo in condizioni critiche, che presentava un grave quadro clinico di ARDS. Eravamo in contatto con la Dr.ssa Malara, che quel giorno aveva scoperto che la COVID-19 era arrivata in Italia. Avevamo chiaro che, da lì in avanti, i medici sarebbero stati il primo baluardo contro lo tsunami che ci stava travolgendo. Per questo, mentre i media lanciavano messaggi allarmanti alla popolazione, noi abbiamo intervistato il Dr. Omar Alquati, medico di terapia intensiva della ASST di Lodi, che ci ha raccontato la sua esperienza da paziente COVID-19.
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Le mascherine sono diventate immediatamente protagoniste della pandemia, insieme alle altre misure di contenimento della diffusione del virus. Per questo abbiamo scritto molto al riguardo, riportando informazioni di carattere tecnico sulle mascherine FFP2/FFP3, ricerche basate sull'uso di modelli matematici, studi sul testing e sul contact tracing, analisi sulla diffusione del virus.
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Tanti malati, contemporaneamente, molti dei quali in condizioni critiche o con un alto rischio evolutivo, non responsivi alle terapie ordinarie. Una situazione di crisi globale della medicina, che ad inizio 2020 si è trovata a prendere appunti sul campo, annotando dati e studiandoli. Nessun libro di medicina aveva risposte precise, nessuna linea guida era stata pubblicata, ogni medico poteva fare affidamento solo sulle proprie conoscenze e sull'esperienza che andava maturando giorno dopo giorno, la sua e quella dei colleghi di tutto il mondo.
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Gli aspetti gestionali ed organizzativi della realtà ospedaliera hanno assunto un ruolo sempre più determinante per superare l’emergenza. Il Dr. Enrico Storti, allora responsabile della Terapia Intensiva della ASST di Lodi, ci ha raccontato come l'Ospedale Maggiore di Lodi, al centro del focolaio epidemico, fosse stato completamente trasformato, dal punto di vista organizzativo e strutturale, come il personale fosse stato completamente riorganizzato. Il Dr. Flavio Santilli, medico di Direzione Ospedaliera, ha condiviso su esanum le sue analisi per contenere la diffusione del nuovo coronavirus all'interno degli ospedali.
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Il tema della pandemia è diventato argomento principale di tutti i notiziari, di tutti i giornali, di tutte le trasmissioni TV. Anche noi abbiamo focalizzato la nostra attenzione sulla pandemia, provando a dare voce ai protagonisti. Tra tutte le interviste, vi segnaliamo quella col Prof. Luciano Gattinoni, uno dei massimi esperti di anestesia e rianimazione. La chiacchierata con lui fu una vera e propria lezione di fisiopatologia respiratoria.
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I reparti di terapia intensiva si trovavano a gestire un numero altissimo di pazienti critici, ma, soprattutto, dovevano assumersi la responsabilità di scelte difficili, nel tentativo di ottimizzare le scarse risorse a disposizione. Abbiamo seguito con voi il dibattito sulle raccomandazioni SIAARTI, l'evolversi delle conoscenze cliniche sulla nuova patologia, abbiamo scritto per voi di ventilatori e di CPAP.
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Per tutta la prima ondata della pandemia la Lombardia è stata sotto i riflettori per l'alto numero di contagi, ma anche per una gestione politica che molti hanno giudicato approssimativa e deficitaria. Abbiamo provato ad analizzare le questioni sanitarie dal punto di vista dei sanitari, riportando dati e con interviste al Consigliere Regionale Michele Usuelli, unico medico del parlamento regionale,
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Un nuovo virus, una nuova patologia, nessuna terapia, nessun vaccino. In questo contesto abbiamo raccontato con voi la crisi della Scienza che, in assenza di dati e pubblicazioni, provava a dare risposte all'emergenza sanitaria. L'esperienza dei singoli medici, diffusa istantaneamente grazie ai social network, diventava riferimento per molti altri. Le vicendi di un farmaco su tutti, l'idrossiclorochina, dovrebbe far capire bene quello a cui facciamo riferimento.
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La piattaforma esanum è fatta da medici per i medici. Per questo abbiamo sempre valorizzato il punto di vista dei medici e per questo abbiamo sempre dato spazio alle storie raccontate dai Colleghi. Molte storie sono state raccolte nel libro "Emozioni virali", che abbiamo presentato durante una livechat ospitandone gli autori.
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La partita contro il virus SARS-Cov-2 si è giocata (e si sta ancora giocando) su più livelli e in più ambiti. Dal punto di vista sanitario, la medicina territoriale ha assunto sempre di più un ruolo rilevante non solo nella cura della malattia, ma anche nella prevenzione e nelle strategie di contenimento. Insieme ai reparti di emergenza e terapia intensiva degli ospedali, i medici del territorio rappresentano un fondamentale cordone sanitario a protezione della comunità.
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A detta di molti esperti, la comunità scientifica è riuscita a compiere un'impresa straordinaria. In brevissimo tempo, con una tecnologia nuova, è stato sviluppato un vaccino efficace contro il virus SARS-CoV-2. Un vaccino che, insieme agli altri che nel frattempo sono stati sviluppati, ci darà la possibilità di superare questa crisi.
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