Nonostante i progressi significativi nella cura dei tumori pediatrici, i sopravvissuti al cancro pediatrico affrontano sfide continue in termini di morbilità e mortalità. In particolare, questi pazienti hanno un rischio di morte nove volte superiore rispetto alla popolazione generale di pari età e sesso. La mortalità tra i sopravvissuti al cancro infantile è influenzata da una serie di fattori, tra cui le neoplasie maligne successive, che rappresentano una delle principali cause di decesso nei pazienti a lungo termine.
In passato, un gruppo di ricercatori del St. Jude Children's Research Hospital aveva condotto uno studio che aveva analizzato le varianti genetiche predisponenti al cancro in pazienti sopravvissuti al cancro pediatrico. Avevano scoperto che i portatori di tali varianti avevano un aumento del rischio di sviluppare neoplasie maligne successive, indipendentemente dalle terapie oncologiche somministrate. Tuttavia, non avevano evidenziato se quelle varianti avessero un impatto sulla mortalità correlata alle neoplasie maligne successive. In questo nuovo studio pubblicato su The Lancet Oncology gli autori esaminano in modo esaustivo questo aspetto, fornendo importanti nuove informazioni. I risultati sottolineano l'importanza della valutazione genetica per identificare i pazienti a rischio e attuare strategie di prevenzione e sorveglianza oncologica personalizzate, al fine di ridurre il peso della mortalità a lungo termine correlata alle neoplasie maligne successive nei sopravvissuti al tumore pediatrico.
Questo studio ha utilizzato dati provenienti da due coorti retrospettive di pazienti sopravvissuti ad un tumore pediatrico per almeno 5 anni. La coorte SJLIFE (St Jude Lifetime Cohort) include pazienti trattati presso il St Jude Children's Research Hospital tra il 1962 e il 2012, mentre la coorte CCSS (Childhood Cancer Survivor Study) comprende pazienti trattati in 31 istituzioni negli Stati Uniti e in Canada tra il 1970 e il 1999. Sono stati analizzati i dati genetici per identificare le varianti genetiche predisponenti al cancro in un insieme di 60 geni noti per il loro ruolo nella predisposizione al cancro. L'outcome principale dello studio è stata la mortalità tardiva, definita come la mortalità a partire dalla prima raccolta del campione biologico fino alla data di fine dello studio.
La distribuzione dei tipi di cancro primario tra i partecipanti con le 17 varianti genetiche più frequentemente coinvolte è riportata in figura 2A. La prevalenza dei portatori di varianti predisponenti al cancro varia a seconda del tipo di cancro infantile diagnosticato tra i partecipanti, come mostrato in figura 2B (photocredit: The Lancet Oncology).
I risultati di questo studio forniscono evidenze convincenti dell'associazione tra le varianti genetiche predisponenti al cancro e un aumento significativo della mortalità a lungo termine correlata alle neoplasie maligne nei sopravvissuti ad un tumore pediatrico. Questi risultati mettono in luce l'importanza di considerare sia la suscettibilità genetica che gli approcci terapeutici nella gestione clinica di questi pazienti.
Le evidenze sottolineano l'importanza di comprendere l'ereditarietà genetica nei pazienti oncologici pediatrici. Inoltre, i portatori di queste varianti avevano una maggiore probabilità di sviluppare neoplasie maligne successive di grado elevato, il che potrebbe influenzare la gravità delle malattie e la loro gestione. Questa scoperta suggerisce che i pazienti portatori di queste varianti richiedono una sorveglianza più attenta e strategie di prevenzione più aggressive.
Un aspetto interessante di questo studio riguarda l'analisi dei trattamenti. I risultati indicano che l'associazione tra le varianti genetiche predisponenti al cancro e la mortalità correlata alle neoplasie maligne successive è particolarmente forte nei pazienti non sottoposti o sottoposti poco a radioterapia toracica. Invece, nei pazienti sottoposti a dosi più elevate di radioterapia, questa associazione sembra attenuarsi. Questo suggerisce che la radioterapia a dosi elevate potrebbe mascherare l'effetto delle varianti genetiche predisponenti al cancro sul rischio di sviluppare neoplasie maligne successive.
Questo studio apre la strada a ulteriori ricerche sull'identificazione di pazienti a rischio e all'implementazione di strategie personalizzate per migliorare la gestione clinica e ridurre la mortalità a lungo termine correlata alle neoplasie maligne successive nei sopravvissuti ad un tumore pediatrico.
Fonte: Chen C, Qin N, Wang M, Dong Q, Tithi SS, Hui Y, Chen W, Wu G, Kennetz D, Edmonson MN, Rusch MC, Thrasher A, Easton J, Mulder HL, Song N, Plonski NM, Shelton K, Im C, Ehrhardt MJ, Nichols KE, Leisenring WM, Stratton KL, Howell R, Yasui Y, Bhatia S, Armstrong GT, Ness KK, Hudson MM, Zhang J, Wang H, Srivastava DK, Robison LL, Wang Z. Cancer germline predisposing variants and late mortality from subsequent malignant neoplasms among long-term childhood cancer survivors: a report from the St Jude Lifetime Cohort and the Childhood Cancer Survivor Study. Lancet Oncol. 2023 Oct;24(10):1147-1156. doi: 10.1016/S1470-2045(23)00403-5. PMID: 37797633.