Tubercolosi, una malattia sempre attuale

Oggi la tubercolosi rappresenta ancora una delle 10 principali cause di morte nel mondo. Nel 2017, 10 milioni di persone nel mondo si sono ammalate di tubercolosi portando al decesso di 1,6 milioni di persone.

Il 24 marzo è la Giornata Mondiale della Tubercolosi

Oggi la tubercolosi rappresenta ancora una delle 10 principali cause di morte nel mondo. Nel 2017, 10 milioni di persone nel mondo si sono ammalate di tubercolosi e la malattia ha portato al decesso di 1,6 milioni di persone. L’incidenza della malattia è in calo, ma l’obiettivo di eliminare la pandemia di tubercolosi nel mondo entro il 2030 è ancora lontano.

La tubercolosi (TBC) è presente in tutto il mondo, ma la maggior parte dei casi si verifica in 30 Paesi ad alta incidenza, soprattutto nel Sud Est Asiatico (in particolare India e Cina) e nel Pacifico Occidentale (62% dei nuovi casi) e in Africa (25% dei nuovi casi). In generale l’incidenza della tubercolosi è in calo di circa il 2% l’anno.
La tubercolosi è una malattia infettiva, solitamente contagiosa, provocata dal complesso Mycobacterium tuberculosis. Le manifestazioni cliniche interessano abitualmente i polmoni. L’infezione, però, può essere generalizzata e coinvolgere in modo selettivo altri distretti corporei, soprattutto le meningi (meningite tubercolare), i linfonodi, le ossa, le stazioni del sistema monocito-macrofagico, gli organi addominali e l’apparato urogenitale.
La tubercolosi si trasmette per via aerea, attraverso le secrezioni respiratorie emesse nell’aria da un individuo contagioso, per esempio tramite saliva, starnuto o colpo di tosse. Le persone nelle vicinanze possono inspirare i batteri e infettarsi. La trasmissione del bacillo non è facilissima. Devono ricorrere alcune condizioni essenziali (Tb polmonare attiva, carica batterica molto elevata, …)

Il 24 marzo di ogni anno viene celebrata la Giornata mondiale della tubercolosi (TBC) in ricordo del 24 marzo 1882 quando Robert Koch annunciò alla comunità scientifica la scoperta dell’agente eziologico della malattia.

Sebbene sia una malattia prevenibile e curabile, si stima che nel 2019 circa 10 milioni di persone nel mondo abbiano avuto una diagnosi di TBC (quasi 28 mila persone al giorno) e che ogni giorno avvengano oltre 4.000 decessi per questa malattia. La situazione europea, secondo i dati di OMS Europa e di ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control), è in costante miglioramento. Tuttavia, nel 2019, vi sono stati circa 20.000 decessi per TBC nella regione europea (2,2 decessi per 100.000 persone), e circa 3.560 decessi nell'UE/SEE (0,7 decessi per 100.000).
La pandemia di COVID-19, inoltre, rischia di avere effetti devastanti sui programmi globali di prevenzione e controllo della TBC, compresa un'inversione dei progressi raggiunti nell'ultimo decennio.

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Invest to End TB. Save Lives, la campagna dell'OMS

Invest to End TB, Save Lives

Nella Giornata Mondiale della Tubercolosi 2022 il messaggio “Invest to End TB. Save Lives” (Investi sulla TBC. Salva vite) esprime l’urgenza di investire risorse per intensificare la lotta contro la tubercolosi e realizzare gli impegni presi dai leader mondiali per porre fine alla tubercolosi.
La Regione europea dell’OMS ha sviluppato un suo specifico piano di azione per gli anni 2016-2020 con i seguenti obiettivi:

Un nuovo piano d'azione per la tubercolosi per il periodo 2023-2030 è in via di definizione al fine di rafforzare le azioni specifiche della regione europea per raggiungere gli obiettivi globali della strategia per la lotta alla tubercolosi.

Dati sulla tubercolosi in Italia

L’Italia è un Paese a bassa incidenza di TBC dove vengono notificati ogni anno circa 4.000 nuovi casi. La maggior parte dei casi si verifica in soggetti appartenenti alle categorie più deboli o che, più difficilmente, possono accedere ai servizi socio-sanitari. La bassa incidenza di tubercolosi in Italia è legata anche al miglioramento della diagnosi e della terapia. In breve:

TBC, un importante problema clinico e di sanità pubblica

I numeri dicono che si sta facendo molto contro la TBC, tuttavia non si sta facendo abbastanza. L’introduzione al progetto “Controllo e prevenzione della malattia ed infezione tubercolare in Italia mediante attuazione della strategia di eliminazione globale” dell’Università di Sassari, coordinato dal Prof. Giovanni Sotgiu, delinea in modo nitido lo status quo.
“La tubercolosi rappresenta un importante problema clinico e di sanità pubblica. La modesta riduzione di incidenza e mortalità identificata a livello globale ed in Italia, nonostante l’elaborazione di strategie globali orientate al miglioramento del management clinico della malattia e dell’infezione latente, rende conto delle difficoltà nazionali e regionali nel controllo e nella prevenzione dell’insorgenza dell’infezione da Mycobacterium tuberculosis e della malattia ad essa associata” - si legge. E ancora: “I Paesi a bassa incidenza di malattia tubercolare hanno dato poca enfasi nei loro piani sanitari nazionali e regionali alle recenti raccomandazioni su gestione della malattia tubercolare e prevenzione dell’infezione tubercolare latente dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, rallentando significativamente il processo di eliminazione della malattia e, quindi, della sua trasmissione comunitaria. Inoltre, a partire da metà degli anni ‘90 l’epidemiologia dell’infezione da Mycobacterium tuberculosis ha visto due cambiamenti sostanziali, rappresentati dall’incremento di casi per la co-infezione tubercolosi/HIV e dall’emergenza di ceppi di Mycobacterium tuberculosis con multipla resistenza ai farmaci tubercolari (Multi-Drug Resistant Tuberculosis, MDR-TB). L’incremento del pool di soggetti infetti, legati principalmente ad una vulnerabilità dell’ospite (ad esempio, condizioni di immunocompromissione), e le modificate condizioni epidemiologiche, la non adeguata gestione clinica e di sanità pubblica rendono la condizione epidemiologica nazionale a rischio di casi epidemici in ambienti congregati a rischio (ad esempio, scuole ed ospedali) e a rischio di una riduzione lenta dell’incidenza di malattia tubercolare nella popolazione generale”.
In merito alle strategie risolutive: “In particolare, sono necessari interventi mirati al miglioramento della sorveglianza della malattia tubercolare: l’elevato tasso di sotto-notifica evidenziato dallo European Center for Disease Control and Prevention di Stoccolma si associa ad una potenziale mis-diagnosi legata ad una eterogenea e ineguale distribuzione dei laboratori di micobatteriologia di alta qualità. Il ritardo diagnostico e, talora, l’errore prescrittivo, con assenza di un adeguato follow-up nel paziente dimesso dall’ambiente ospedaliero, si accompagnano ad un potenziale rischio di recidive e di trasmissione di micobatteri a soggetti sensibili in ambito comunitario. Inoltre, allo stato attuale manca un registro nazionale e regionale dei soggetti con infezione tubercolare latente e di quelli trattati terapeuticamente (come richiesto dalle linee-guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità)”.

 

Fonti: Sotgiu G. Controllo e prevenzione della malattia ed infezione tubercolare in Italia mediante attuazione della strategia di eliminazione globale. Centro Nazionale per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie. 2019
World TB Day 2022: Invest to End TB. Save Lives. WHO European Region. 24 March 2022
Tubercolosi. EpiCentro. Istituto Superiore di Sanità. 5 aprile 2019
24 marzo Giornata Mondiale della Tubercolosi. Ministero della Salute. 23 marzo 2022