La storia di Adelasia Cocco, la prima donna che in Italia lavorò come medico condotto
Adelasia Cocco sfidò il mondo intero per i suoi ideali. Purtroppo è ricordata poco. A Nuoro c’è una strada che ricorda il nome di questa donna straordinaria, a Sassari porta il suo nome un parco giochi. Eppure questa donna medico contribuì al progresso del mondo e all’ingresso delle donne nell’istruzione e nel campo della medicina. Tuttavia, ad oltre un secolo dalla sua laurea, oggi le donne medico sono ancora vittime di pregiudizi di genere.
Adelasia Cocco nacque a Sassari nel 1885. Era figlia dell'intellettuale progressista Salvatore Cocco Floris, scrittore e studioso amico di Grazia Deledda e di Angelo De Gubernatis. Nel 1907 si iscrisse alla scuola di Medicina dell'Università di Pisa. Era l’unica donna, perché a quel tempo il destino delle donne era quasi esclusivamente il matrimonio e la maternità. Si trasferì a Sassari nel 1910, dove tre anni dopo si laureò con Luigi Zoja (1866-1959), direttore dell'Istituto di patologia e clinica medica, con una tesi su “Il potere autolitico del siero di sangue come contributo alle reazioni immunitarie”.
Nel 1900, in Italia, erano duecentocinquanta le donne iscritte all’università. Nel 1901, quasi la metà della popolazione era analfabeta, le donne in misura maggiore rispetto agli uomini. In Italia la prima laurea in medicina fu conseguita a Firenze nel 1877 da Ernestina Paper. Seguirono le lauree di Maria Valleda Farnè (Torino 1878), Anna Kuliscioff (Napoli 1887), Maria Montessori (Roma 1894). In Sardegna la prima laurea femminile in medicina fu di Paola Satta, nel 1902. La laurea in medicina, da sola, sarebbe già un merito eccezionale, considerata l’epoca. Ma Adelasia andò oltre.
Appena laureata, Adelasia chiese la condotta medica (il medico condotto era un medico, dipendente dei comuni italiani, che prestava assistenza sanitaria gratuita ai poveri e, dietro pagamento, agli altri cittadini). In un primo momento le venne rifiutata, poi i consiglieri comunali di Nuoro, constatato che nessuna legge lo vietava, le assegnarono il posto nel vecchio rione di Seuna. Incurante dei rischi, prese in cura anche i 400 abitanti di un vecchio paese sperduto tra i monti quando il medico Andrea Romagna venne ucciso in un agguato. A cavallo, scortata da un assessore comunale, divenne il punto di riferimento di una terra poverissima, minata da banditi e aspre vendette. Nel 1928 divenne Ufficiale sanitario del Comune di Nuoro, nel 1935 direttrice dell'Istituto provinciale di Igiene e Profilassi. Negli anni successivi, si dedicò agli studi microbiologici: si occupò di rabbia, malaria, di enteriti. Morì nel 1983, a 98 anni.
Dalla sua laurea è passato poco più di un secolo. Oggi la medicina è sempre più donna. In Italia la percentuale di donne medico cresce al diminuire dell’età: nei prossimi anni assisteremo ad un fenomeno crescente di femminilizzazione della sanità. Le donne medico over 55 anni sono il 31% del totale, quelle tra 50 e 54 anni sono il 50%, che diventano il 60% nella fascia d’età sotto i 50 (dati FNOMCEO del 2018). Tuttavia le donne medico sono ancora vittime di pregiudizi di genere, tanto ai vertici, quanto in piccole realtà di provincia. Per molti pazienti, il medico è uomo, con la cravatta. Se una donna in camice bianco parla con loro, li visita e imposta una terapia, questa donna, soprattutto se giovane, rimane sempre la “signorina”, messa lì a fare non si sa bene cosa in attesa del “dottore”.
Fonti: De Luca C. Donne in medicina: Adelasia Cocco. www.storiadellamedicina.net (11 feb 2019)
Adelasia Cocco, prima donna medico condotto in Italia. www.unionesarda.it (13 lug 2017)
Spano T. Adelasia: un vuoto di memoria. www.toponomasticafemminile.com (29 set 2012)