La variante B.1.1.529 del virus SARS-CoV-2, indicata come variante di preoccupazione (VOC, variant of concern) Omicron, ha superato la variante Delta in Sudafrica, così come negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in diversi altri Paesi. Si è anche diffusa rapidamente in più di 100 paesi.
Uno studio recente, non ancora sottoposto a peer-review, condotto da ricercatori dell'Università di Copenhagen e del Ministero della Salute, ha stimato le dinamiche di trasmissione in seguito alla diffusione di Omicron all'interno delle famiglie danesi durante il mese di dicembre 2021. Lo studio ha cercato di indagare la trasmissione familiare di Omicron esaminando il tasso di attacco secondario (SAR, secondary attack rate, definito come la probabilità che un'infezione si verifichi tra le persone suscettibili all'interno di un gruppo specifico) e l'aumentata evasione immunitaria di entrambe le varianti Omicron e Delta. Questo studio ha anche valutato l'efficacia dell'immunizzazione di richiamo nel ridurre i tassi di trasmissione del virus.
Tra gli obiettivi principali, determinare se la veloce diffusione di questa variante sia dovuta a meccanismi di evasione immunitaria o alla maggiore trasmissibilità intrinseca di questa variante. La capacità di Omicron di eludere l'immunità indotta dai vaccini è chiaramente una fonte di preoccupazione in tutto il mondo.
I partecipanti allo studio sono stati suddivisi in tre categorie in base al loro stato di vaccinazione: 1) non vaccinati, 2) completamente vaccinati e 3) vaccinati con dose di richiamo. I partecipanti che erano parzialmente vaccinati sono stati considerati non vaccinati.
Tra 11.937 famiglie (2.225 casi con Omicron e 9.712 casi con Delta), il team ha identificato 6.397 infezioni secondarie durante un periodo di follow-up di 1-7 giorni. I dati hanno indicato che il SAR era del 31% nelle famiglie che si sono imbattute nella variante Omicron e del 21% nelle famiglie esposte a Delta. In tutti i gruppi di età, il SAR stimato per Omicron era maggiore di quello per Delta.
Lo studio ha poi evidenziato che la variante Omicron è generalmente 2,7-3,7 volte più infettiva della Delta tra gli individui vaccinati, con un basso tempo di raddoppio (doubling time, una misura della rapidità del contagio). Questo dato è in linea con le prime proiezioni che suggerivano un tempo di raddoppio di 1,8 giorni (Regno Unito), 1,6 giorni (Danimarca), 2,4 giorni (Scozia) e 2,0 giorni (Scozia e Stati Uniti).
I risultati dello studio evidenziano nelle famiglie infettate dalla variante Delta una maggiore suscettibilità per gli individui non vaccinati e una suscettibilità ridotta per gli individui vaccinati con dose di richiamo, rispetto agli individui completamente vaccinati. Nelle famiglie infettate con Omicron, si è riscontrata una ridotta suscettibilità per gli individui vaccinati con il richiamo. Inoltre, rispetto agli individui completamente vaccinati, è stata evidenziata una maggiore trasmissibilità dagli individui non vaccinati e una trasmissibilità ridotta dagli individui vaccinati con dose di richiamo. Infine, i ricercatori hanno trovato una trasmissione generale più elevata nelle famiglie infettate con la variante Omicron rispetto al Delta sia per gli individui non vaccinati, completamente vaccinati e vaccinati con richiamo. Questi risultati confermano che il richiamo della vaccinazione ha il potenziale per ridurre la trasmissione di Omicron nelle famiglie, anche se la vaccinazione come strategia per il controllo della pandemia è sempre più sfidata dall’evasione immunitaria di Omicron.
Quando si confronta la variante Omicron con la variante Delta, gli individui non vaccinati avevano un SAR 1,17 volte superiore, mentre gli individui completamente vaccinati e vaccinati con richiamo avevano un SAR 2,61 e 3,66 volte superiore, rispettivamente. Queste osservazioni forniscono una forte prova dell'evasione immunitaria della variante Omicron.
Secondo gli autori dello studio i risultati confermano che la rapida diffusione di Omicron può essere attribuita principalmente a meccanismi di evasione immunitaria piuttosto che a un aumento intrinseco della trasmissibilità di base. Inoltre ritengono improbabile che gli attuali vaccini attenuino la diffusione di Omicron nella misura raggiunta per le varianti precedenti nel lungo termine. Secondo i ricercatori per mitigare la diffusione di Omicron sono necessari vaccini adattati o migliorati.
Fonte: SARS-CoV-2 Omicron VOC Transmission in Danish Households. Frederik Plesner Lyngse, Laust Hvas Mortensen, Matthew J. Denwood, Lasse Engbo Christiansen, Camilla Holten Møller, Robert Leo Skov, Katja Spiess, Anders Fomsgaard, Maria Magdalena Lassaunière, Morten Rasmussen, Marc Stegger, Claus Nielsen, Raphael Niklaus Sieber, Arieh Sierra Cohen, Frederik Trier Møller, Maria Overvad, Kåre Mølbak, Tyra Grove Krause, Carsten Thure Kirkeby. medRxiv 2021.12.27.21268278; doi: https://doi.org/10.1101/2021.12.27.21268278 [This article is a preprint and has not been peer-reviewed]