Non sappiamo ancora abbastanza sulle creme solari

Chi usa creme solari quattro o più volte al giorno immette nel proprio organismo i principi attivi contenuti nelle creme protettive. Secondo un recente studio tossicologico vale la pena verificare la tossicità di alcuni elementi assorbiti dal corpo. In ogni caso, nessuno dovrebbe fare a meno della protezione solare.

I principi attivi delle creme solari vengono assorbiti in gran quantità dalla circolazione sistemica

Chi usa creme solari quattro o più volte al giorno immette nel proprio organismo i principi attivi contenuti nelle creme protettive. Secondo un recente studio tossicologico vale la pena verificare la tossicità di alcuni elementi assorbiti dal corpo. In ogni caso, nessuno dovrebbe fare a meno della protezione solare, assolutamente necessaria in queste giornate estive.

Le linee guida internazionali e le associazioni professionali di tutto il mondo raccomandano da tempo l’uso di creme e le lozioni solari per proteggere la pelle dalle pericolose radiazioni UV. Tuttavia la gestione dei prodotti per la protezione solare rappresenta un problema serio. Classificati come cosmetici, devono essere approvati, ma non sono previste prove cliniche. La sperimentazione animale nel campo dei cosmetici è stata vietata anni fa.
La Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti ha fornito indicazioni secondo cui i principi attivi per la protezione solare con assorbimento sistemico superiore a 0,5 ng/mL o con problemi di sicurezza dovrebbero essere sottoposti a una valutazione tossicologica non clinica, compresa la cancerogenicità sistemica e ulteriori studi sullo sviluppo e sulla riproduzione.

Un gruppo di ricercatori ha allestito uno studio per determinare se i principi attivi (avobenzone, ossibenzone, octocrilene ed ecamsule) contenuti in 4 prodotti protettivi disponibili in commercio vengono assorbiti nella circolazione sistemica. Lo studio ha scoperto che le persone (principalmente di origine afro-americana) che applicavano quattro o più volte al giorno la protezione solare, superavano il limite di assorbimento stabilito dalla FDA.
Per lo studio il team di ricerca ha valutato 24 volontari sani (età media di 35,5 anni; il 58% dei quali erano neri o afro-americani; e il 50% donne, il 50% uomini) I partecipanti sono stati divisi in 4 gruppi: crema (n=6), lozione (n=6), spray 1 (n=6) e spray 2 (n=6). I partecipanti hanno applicato la protezione solare, secondo le indicazioni dell'etichetta, quattro volte al giorno sul 75% della superficie corporea. I ricercatori hanno raccolto da ogni partecipante 30 campioni di sangue in una settimana.
A seconda del componente e della formulazione, i superamenti sono stati compresi tra 3 e 420 volte i valori limite consentiti. Ciò significa che si rende necessaria una valutazione tossicologica di questi prodotti usati per la protezione solare.

Lo studio non dovrebbe avere alcun effetto sull'uso di questi prodotti in un primo momento. Gli autori sottolineano ancora una volta che i loro risultati non devono essere interpretati come un parere contrario nei confronti dell’uso di prodotti protettivi per la pelle.
Tuttavia, questo risultato dà luogo a un ulteriore e necessario dibattito e dovrebbe portare a studi tossicologici più ampi e continui per valutare meglio il significato clinico e la rilevanza dell'assorbimento sistemico dei componenti nelle creme solari.


Fonte: Matta MK, Zusterzeel R, Pilli NR, Patel V, Volpe DA, Florian J, Oh L, Bashaw E, Zineh I, Sanabria C, Kemp S, Godfrey A, Adah S, Coelho S, Wang J, Furlong LA, Ganley C, Michele T, Strauss DG. Effect of Sunscreen Application Under Maximal Use Conditions on Plasma Concentration of Sunscreen Active Ingredients: A Randomized Clinical Trial. JAMA. 2019 May 6. doi: 10.1001/jama.2019.5586.