La pandemia di COVID-19 ha reso evidente l’importanza universale della salute come bene pubblico fondamentale. Il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) italiano continua ad essere riconosciuto in tutto il mondo come uno dei sistemi più efficienti che, nel garantire la salute come diritto fondamentale, riesce ad ottenere buoni risultati (maggiore aspettativa di vita alla nascita e valori di mortalità più bassi rispetto alle medie dei paesi OCSE) e, allo stesso tempo, riesce a contenere la spesa sanitaria.
Ciononostante, il SSN italiano durante la pandemia di COVID-19 ha mostrato elementi di relativa debolezza e la persistenza di significative disparità tra le Regioni italiane. L'emergenza COVID-19 ha quindi rafforzato la necessità di intervenire e rinnovare alcuni elementi chiave del SSN italiano, anche in considerazione dei trend strutturali (cioè demografici) e attuali (cioè tendenze epidemiologiche).
Le criticità emerse possono essere sintetizzate come segue:
Inoltre, l'emergenza COVID-19 ha evidenziato l'importanza cruciale di avere soluzioni tecnologiche/digitali per la salute pubblica, forti competenze digitali e processi adeguati per i servizi di cura.
Un'importante accelerazione degli investimenti nella digitalizzazione del SSN italiano è quindi necessaria, soprattutto negli ambiti di: telemedicina, gestione delle attività di medicina di base, visite ambulatoriali, pre-triage, pre-screening, monitoraggio dei pazienti trattati da casa, teleconsulto e collaborazione digitale tra ospedali e aziende sanitarie per la gestione delle informazioni o tra pronto soccorso, terapia intensiva e malattie infettive e assistenza territoriale.
Considerato l’attuale contesto, si vuole rispondere a due sfide principali. Per prima cosa si mira a rafforzare l'assistenza sanitaria e la rete sanitaria territoriale, migliorando la qualità e la sostenibilità dell'assistenza domiciliare, dell'assistenza comunitaria e dell'assistenza a lungo termine, al fine di garantire migliori livelli di assistenza in tutto il Paese. A tal fine, si intende anche affrontare la frammentazione e la mancanza di omogeneità dei servizi sanitari offerti nelle diverse Regioni italiane. La seconda sfida è quella rappresentata dall’applicare approcci olistici nella pianificazione e gestione dei servizi sociali e sanitari e nella prevenzione di ambiente, clima e salute.
Tra gli obiettivi presentati nel documento ci sono:
I progetti di investimento riguarderanno:
Le malattie croniche nel 2019 hanno colpito quasi il 40% della popolazione italiana. La quantità di malati cronici è in progressiva crescita, con un notevole impatto sulla futura necessità di impegnare risorse sanitarie, economiche e sociali. Inoltre, ci sono 3,1 milioni di persone con disabilità nel Paese, cioè il 5,2% della popolazione italiana. Di queste, quasi 1,5 milioni hanno più di 75 anni (cioè più del 20% della popolazione in quella fascia di età). Infine, l'Italia ha la più alta quota di popolazione anziana rispetto alla media UE - circa il 23,2% della popolazione ha più di 65 anni e il 3,6% più di 80 anni - e la speranza di vita alla nascita è tra le più alte del mondo, il che si traduce in una pressione di lungo periodo sul SSN.
La presenza, in questo contesto, di interventi sanitari e socio-assistenziali non coordinati sul territorio, il lento incremento delle strutture sanitarie locali nelle Regioni e/o il lento incremento dei servizi offerti nelle strutture extra-ospedaliere, sono causa di inefficienza e ostacola la qualità del servizio fornito e percepito dai cittadini. Questo problema è stato particolarmente evidenziato dall'emergenza COVID-19, ed è ormai evidente la necessità di strutture geograficamente diffuse, al fine di evitare un eccessivo ricorso alle cure ospedaliere, soprattutto per i trattamenti non urgenti e non rinviabili.
La risposta a questa esigenza viene individuata nella “Community Health House”, la “Casa della Salute”, una soluzione organizzativa che ha la funzione di hub di cure primarie, in grado di filtrare l'accesso alle strutture per acuti e di coordinare e integrare tutti i servizi di cura per i pazienti cronici già presenti sul territorio.
Sarà per il cittadino il punto unico di accesso ai servizi sanitari e svilupperà un unico database sanitario per ogni cittadino, con l'obiettivo di garantire la parità di trattamento nelle cure e nell'accesso a tali strutture per tutti i residenti nel Paese.
Nella Casa della Salute, i cittadini potranno:
Nello specifico, l'obiettivo dell'investimento è quello di attivare 2.575 Case della Salute, al fine di garantire equità di accesso, prossimità territoriale e qualità delle cure. L'investimento mira all'integrazione dei servizi socio-sanitari per una cura globale della persona. Un'assistenza domiciliare e comunitaria più ampia e inclusiva e l'assistenza a lungo termine sono fondamentali per fornire sostegno alle persone con disabilità e ad altri gruppi svantaggiati.
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Fonte: Bozza Recovery Plan “Mission 6 - Healthcare. M6C1 - Proximity networks, facilities and telemedicine for territorial healthcare assistance. M6C2 - Innovation, research and digitalisation of national healthcare service”.