Medici liberi e indipendenti?

“L'esercizio della medicina è fondato sulla libertà e sull'indipendenza della professione”, così recita l’articolo 4 del Codice di Deontologia Medica. Libertà ed indipendenza che, a volte, si esercitano con difficoltà dinanzi a normative e disposizioni che rischiano di limitarle.

La FNOMCEO afferma la priorità del Codice di Deontologia Medica

“L'esercizio della medicina è fondato sulla libertà e sull'indipendenza della professione”, così recita l’articolo 4 del Codice di Deontologia Medica. Libertà ed indipendenza che, a volte, si esercitano con difficoltà dinanzi a normative e disposizioni che rischiano di limitarle. Due notizie riportate dai media negli ultimi giorni pongono la questione sotto i riflettori.

Nei giorni scorsi due notizie lette sui giornali ci hanno particolarmente colpito. Notizie dalle quali è nato uno spunto di riflessione che abbiamo deciso di condividere con voi. Quanto è davvero libero ed indipendente il medico nell’esercizio delle sue funzioni?

La prima notizia riguarda un fatto avvenuto in Trentino. Un clandestino si è presentato in ospedale e il medico, scoperta la sua situazione irregolare, lo ha denunciato. Sembra quindi che un paziente, extracomunitario, si sia rivolto al Pronto Soccorso. Il medico avrebbe chiesto di poter accertare la sua identità e, scoperto il permesso di soggiorno scaduto, lo avrebbe denunciato ai Carabinieri senza nemmeno completare gli accertamenti. Secondo altre fonti, invece, il medico avrebbe preso in carico il paziente consigliandogli di rivolgersi poi ai Carabinieri. La reazione e la presa di posizione della FNOMCEO (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri), per voce del Presidente Anelli, è stata netta: “Bene ha fatto l’Ordine di competenza ad avviare l’attività disciplinare nei confronti del medico che, in Trentino, è finito sui giornali  per aver forse segnalato un immigrato irregolare. Questo, in primo luogo, per dargli modo di fornire la sua ricostruzione dei fatti, che sembrerebbero diversi da quanto riportato. E, ciò che è ancor più importante, per tutelare un principio: i medici devono rispettare, oltre alle Leggi, le Regole del Codice Deontologico, e secondo tali Regole deve essere valutato il loro comportamento”. Il diritto alla salute prima di tutto, quindi.

La seconda notizia riguarda l’INPS. L’INPS, con la Determinazione presidenziale n. 24 riguardante il Piano delle Performance 2018-2020, riconoscerà un incentivo economico ai medici dell’area medico-legale in base a quante prestazioni per malattia e invalidità riusciranno a revocare. In pratica, la loro efficienza sarà valutata anche in base a quanto faranno risparmiare, tagliando o abbassando il grado di invalidità da riconoscere durante le visite di accertamento. Secondo l’attuale “Piano delle performance” dell’ente, più il medico negherà prestazioni e più sarà pagato.  A questo proposito, così dice il Presidente FNOMCEO, in un’intervista rilasciata al Fatto Quotidiano: “Non si può anteporre il diritto del cittadino a un pur ragionevole incentivo del medico. Le due cose non possono essere confliggenti. Puoi chiedere al medico di essere più efficiente sugli aspetti gestionali e operativi del suo lavoro, ma non di negare dei diritti. [...] E’ insultante anche per il medico che dietro un promesso corrispettivo si trasformi da compiacente facilitatore degli abusi a rigido funzionario che finalmente applica norme già previste. E’ insultante che lo Stato assuma un punto di vista come questo sul medico. Non puoi svendere per qualche euro in più in busta paga l’autonomia di pensiero e di giudizio professionale”.


Fonti: https://portale.fnomceo.it/anelli-fnomceo-dovere-del-medico-e-curare-non-denunciare/ - https://www.today.it/cronaca/medico-denuncia-immigrato-permesso-soggiorno-scaduto-trento.html - https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/10/09/inps-premi-ai-medici-che-negano-malattia-e-invalidita-ordine-invita-alla-disobbedienza-aberrazione-noi-contrari/4680784/