L’uso esclusivo dell’automobile per gli spostamenti quotidiani aumenta i rischi per la salute
È risaputo che l'attività fisica, anche moderata, riduca il rischio di malattia cardiovascolare e sindrome metabolica. Occupazioni sempre più sedentarie e vite piene di impegni rendono però difficile per molti fare attività fisica nel tempo libero. Ecco perché il tragitto casa-lavoro, e in generale tutti gli spostamenti, possono essere una buona occasione per fare esercizio quotidianamente.
Se da una parte ci sono evidenze scientifiche che invitano ad andare al lavoro a piedi o in bicicletta, soprattutto per i benefici associati alla regolarità dell’esercizio, dall’altra, in molti casi, l’ostacolo maggiore è rappresentato dalle lunghe distanze da percorrere. Tuttavia, è possibile aumentare l’attività fisica durante gli spostamenti o usando i mezzi pubblici o usando l’automobile per la parte più lunga del viaggio, percorrendo il resto a piedi, in bicicletta, coi mezzi. Questi modelli di spostamento combinato implicano maggiore attività fisica rispetto a quella che si farebbe usando esclusivamente l’auto; considerando la regolarità degli spostamenti, l’aumento di esercizio sarebbe certamente significativo.
Uno studio recente pubblicato su "Heart" ha messo a confronto gli spostamenti (non solo il tragitto casa-lavoro) fatti esclusivamente in automobile e schemi di viaggio più attivi, indagando le possibili associazioni con l’insorgenza di malattie cardiovascolari, oncologiche e studiando la mortalità generale. L’analisi comprendeva adulti di età compresa tra 37 e 73 anni che avevano già partecipato ad un ampio studio nazionale, nato per misurare e monitorare la salute di oltre mezzo milione di adulti residenti principalmente in aree urbane nel Regno Unito, reclutati dal 2006 al 2010. I partecipanti hanno completato un ampio questionario sullo stato socio-demografico, sullo stato di salute, sullo stile di vita e sulle modalità di spostamento (tragitto casa-lavoro ed altri spostamenti).
I risultati di questo studio rafforzano l’ipotesi, già confermata da lavori precedenti, che modelli di viaggio più attivi per tutti gli spostamenti possano essere associati a riduzioni significative delle malattie cardiovascolari e della mortalità generale. Per quanto riguarda lo sviluppo di tumori, le associazioni osservate non sono risultate significative. Servono ulteriori studi che considerino il periodo medio-lungo di sviluppo del cancro.
È bene che i medici tengano a mente queste evidenze quando si trovano a consigliare i propri pazienti su come essere fisicamente attivi e ridurre il rischio di malattia. Questo messaggio deve essere ben considerato anche dagli amministratori pubblici, che devono intraprendere azioni concrete per incoraggiare i cittadini a ridurre l'uso dell'automobile e ad usare maggiormente il trasporto pubblico, la bicicletta e le proprie gambe.
Fonte: Jenna Panter, Oliver Mytton, Stephen Sharp, Søren Brage, Steven Cummins, Anthony A Laverty, Katrien Wijndaele, David Ogilvie. Using alternatives to the car and risk of all-cause, cardiovascular and cancer mortality. Heart Published Online First: 21 May 2018. doi: 10.1136/heartjnl-2017-312699