Con il termine Post acute Covid syndrome (Pacs), si identifica la sindrome più semplicemente nota come Long-COVID (Long COVID), che è oggetto di grande e costante attenzione: numerosi studi evidenziano un elevato numero di pazienti guariti da COVID-19, che continuano a soffrire di sintomi persistenti.
Sono stati considerati studi originali pertinenti a indagini in partecipanti a 4 settimane o più dopo l'infezione. Gli studi sono stati individuati in quattro banche dati elettroniche [Medline, Web of Science, Scopus e Cochrane Central Register of Controlled Trials (CENTRAL)]; è stata condotta una revisione utilizzando il framework Arksey e O'Malley e la selezione e la caratterizzazione delle revisioni sono state eseguite da tre revisori indipendenti utilizzando moduli pre-testati.
Gli autori dello studio hanno esaminato 2.711 titoli e abstract per l'inclusione, selezionandone 152 per la revisione da full-text. 102 articoli sono stati successivamente rimossi poiché non soddisfacevano i criteri di inclusione. Sono stati analizzati 50 studi: 34 dei quali studi di coorte o studi prospettici di coorte, 14 studi trasversali, uno studio caso-controllo, uno studio osservazionale retrospettivo.
In totale, sono stati identificati circa 100 sintomi.
E’ stata evidenziata anche una considerevole eterogeneità nella prevalenza dei sintomi e nell'impostazione degli studi:
La maggior parte degli studi considerati, riportava sintomi analoghi a quelli evidenti nell'infezione acuta da COVID-19 (cioè compromissione sensoriale e sintomi respiratori).
Tuttavia, i dati suggeriscono uno spettro più ampio di sintomi, evidenziato da oltre 100 sintomi segnalati. La prevalenza dei sintomi variava in modo significativo e non era spiegata da approcci di raccolta dati, disegno di studio o altri approcci metodologici, e potrebbe essere correlata a fattori sconosciuti specifici della coorte.
Scopo degli autori di un recente studio è stato descrivere l'evoluzione clinica di COVID-19, a un anno dalla dimissione dei pazienti. E’ stato condotto uno studio di coorte prospettico su 238 pazienti precedentemente ricoverati per polmonite da COVID-19 nel 2020, che erano già stati sottoposti a follow-up clinico 4 mesi dopo il COVID-19.
200 pazienti hanno acconsentito a partecipare a una valutazione clinica a 12 mesi, che includeva: test di funzionalità polmonare con capacità polmonare di diffusione per il monossido di carbonio (DLCO); valutazione dei sintomi di stress post-traumatico (PTS) mediante Impact of Event Scale (IES); valutazione della funzione motoria (mediante Short Physical Performance Battery e test di cammino di 2 minuti); tomografia computerizzata (TC) del torace.
Dopo 366 giorni [363-369]:
Ecco evidenziati alcuni sintomi con un confronto nel tempo.
Lo studio contribuisce anche a profilare i pazienti a più alto rischio di sequele di lunga durata.
Diversi autori hanno già riferito che le donne sono a più alto rischio di sintomi persistenti e coinvolgimento psicologico, portando a postulare un potenziale ruolo di fattori ormonali nella patogenesi di questa condizione.
I dati di questo studio sono in linea con la letteratura attuale, mostrando che il genere femminile era associato a riduzione della DLCO, dispnea persistente e affaticamento. Tuttavia, i maschi hanno una prognosi peggiore durante la malattia acuta; quindi, le femmine possono sopravvivere più frequentemente al COVID-19 grave, forse giustificando la persistenza di sequele cliniche.
Questa è una possibile spiegazione, anche se probabilmente non del tutto soddisfacente; infatti, quando inclusi in un modello multivariato, i parametri che valutano la gravità della malattia acuta non erano correlati alla riduzione della DLCO.
Sono associate a compromissione funzionale persistente, alcune comorbilità specifiche, come BPCO, malattia renale cronica e ipertensione arteriosa, che è un fattore prognostico negativo ben descritto durante la fase acuta.
In conclusione, i sintomi del Covid-19 possono persistere fino a 12 mesi dopo la dimissione ospedaliera come conseguenza sia dello stress mentale, che del danno d'organo. L'alterazione della funzione respiratoria, secondaria a danni strutturali polmonari radiologicamente provati, e sequele di salute mentale persistono nel tempo in una percentuale significativa di pazienti. Al contrario, durante il follow-up da 4 a 12 mesi, il recupero della funzione motoria continua.
Fonti: Hayes LD, Ingram J, Sculthorpe NF. More Than 100 Persistent Symptoms of SARS-CoV-2 (Long COVID): A Scoping Review. Front Med (Lausanne). 2021 Nov 1;8:750378. doi: 10.3389/fmed.2021.750378. PMID: 34790680; PMCID: PMC8591053.
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