L'ultima ricerca su questo argomento ha studiato se diversi livelli di immunità preesistente ai comuni coronavirus del raffreddore influenzassero la probabilità di essere infettati dal SARS-CoV-2 o spiegassero diversi esiti dopo l'infezione.
I risultati hanno dimostrato che gli anticorpi contro i coronavirus del raffreddore comune, invece di aiutare a combattere la COVID-19, possono interferire con la risposta immunitaria contro il SARS-CoV-2.
Sebbene questi anticorpi preesistenti siano onnipresenti, i diversi livelli tra gli individui, potrebbero influenzare l'ampio spettro di risposte al nuovo coronavirus, le quali vanno dall'immunità contro l'infezione fino al grave distress respiratorio ed il decesso.
La scoperta che l'immunità ai comuni coronavirus del raffreddore è potenziata subito dopo l'infezione da SARS-CoV-2 indica che i linfociti B di memoria contribuiscono alla risposta immunitaria iniziale. Inoltre, i ricercatori non hanno osservato molti anticorpi IgM prima degli anticorpi IgG o IgA, il che suggerisce anche che la risposta anticorpale iniziale è derivata da cellule B di memoria piuttosto che da cellule B naive più adattabili. Tutto ciò indica che parte della risposta immunitaria al SARS-CoV-2 è impressa da attacchi passati del comune raffreddore.
In conclusione, i risultati di questo studio suggeriscono che le variazioni nei livelli di immunità preesistente ai comuni coronavirus del raffreddore sono un fattore che può influenzare i risultati a seguito dell'infezione da SARS-CoV-2. L'immunità precedente a un coronavirus correlato, ma distinto, potrebbe ostacolare l'immunità ad un nuovo coronavirus.
Il Dr. Giovanni Ghirga, che ci ha sottoposto lo studio, commenta: «Questa situazione giova alla sopravvivenza del coronavirus, capacità naturale di grande adattamento dimostrata nell'arco di milioni di anni».
Abbasi J. COVID-19 and the Common Cold—Preexisting Coronavirus Antibodies May Hinder SARS-CoV-2 Immunity. JAMA. Published online January 26, 2022. doi:10.1001/jama.2022.0326