Bambini prematuri: l’azione dell’OMS

Ogni anno 15 milioni di bambini nascono pretermine (prima della 37a settimana di gestazione) e questo numero è in aumento. Le complicanze dei parti pretermine sono state responsabili di circa 1 milione di decessi nel 2015. In Italia, i neonati pretermine costituiscono il 10% delle nascite totali.

Il World Prematurity Day è nato nel 2008 per richiamare l’attenzione sul tema

Ogni anno 15 milioni di bambini nascono pretermine (prima della 37a settimana di gestazione) e questo numero è in aumento. Le complicanze dei parti pretermine sono state responsabili di circa 1 milione di decessi nel 2015. In Italia, i neonati pretermine costituiscono il 10% delle nascite totali, incidendo sulla mortalità neonatale per il 50% e su quella infantile per il 40%.
    
I bambini prematuri spesso muoiono o soffrono di gravi malattie nel periodo neonatale. Senza appropriato trattamento, chi sopravvive ha un aumentato rischio di invalidità permanente e scarsa qualità della vita. Le complicanze della nascita pretermine sono la maggiore causa di morte neonatale e la seconda causa di morte nei bambini di età inferiore ai 5 anni anni.

La morte e la morbilità legate alla nascita pretermine possono essere ridotte attraverso interventi sulla madre, prima o durante la gravidanza, e sul neonato prematuro dopo la nascita. Gli interventi possono essere diretti a tutte le donne ed inseriti in programmi di prevenzione primaria per ridurre il rischio di nascite pretermine (ad esempio, i programmi contro il tabagismo e a sostegno di una sana alimentazione) o adottati per ridurre al minimo le possibili complicanze in donne incinte con fattori di rischio noti.
Gli interventi più efficaci che potrebbero migliorare le possibilità di sopravvivenza dei neonati e gli esiti a lungo termine del parto pretermine sono quelli sulla madre quando il parto pretermine sembra inevitabile. Tra questi c’è la profilassi corticosteroidea antenatale, la somministrazione di magnesio solfato per la protezione neurologica fetale, l’uso di antibiotici in caso di travaglio con rottura di membrane. Questi interventi si concentrano sulla gravidanza e sulla situazione di parto imminente, con l'obiettivo di superare le difficoltà immediate e future del neonato prematuro. Un sostegno specifico al neonato prematuro è fondamentale per evitare o trattare potenziali complicanze ed evitare disabilità croniche. Gli interventi più comuni riguardano l’uso della termoculla, la ventilazione a pressione positiva in caso di distress respiratorio, l’ossigenoterapia.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è impegnata da tempo per ridurre la mortalità infantile. Tra gli obiettivi, c’è quello di affrontare con urgenza a livello globale i problemi connessi con le nascite pretermine. L’OMS ha pubblicato alcune linee guida sul tema, tra cui: WHO recommendations on interventions to improve preterm birth outcomes e Managing complications in pregnancy and childbirth: a guide for midwives and doctors – 2nd ed. L'OMS sta attualmente coordinando due studi clinici, chiamati WHO ACTION Trials (Antenatal Corticosteroids for Improving Outcomes in preterm Newborns) per le donne a rischio di parto pretermine. Le ricerche valuteranno se la somministrazione di steroidi possa essere utilizzata in modo sicuro ed efficace per le donne e i neonati prematuri nei paesi a basso e medio reddito.


Fonte: WHO http://www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/preterm-birth