Nel 1902 viene applicata per la prima volta la trazione diretta sullo scheletro
Direttore del Rizzoli di Bologna dal 1899, Codivilla si dedicherà per tutta la vita a elevare la fama del proprio istituto e a dare dignità scientifica alla chirurgia ortopedica. Sebbene inizialmente si favoleggiasse sulla nuova pratica, considerata una vera e propria tortura, pian piano egli riuscì a convincere gli scettici della sua serietà professionale, nutrita da continui studi e confronti internazionali.
Alessandro Codivilla (1861–1912) è considerato il padre della moderna traumatologia. Dopo aver passato otto anni negli ospedali di provincia, durante i quali si dedicò alla chirurgia cerebrale e soprattutto alla chirurgia delle viscere (disciplina che lo affascinava molto), nel 1899 fu invitato dall’avvocato Giuseppe Bacchelli, all’epoca presidente dell’Amministrazione provinciale, ad abbandonare la chirurgia generale per dedicarsi all’ortopedia e diventare il nuovo direttore dell’Istituto Ortopedico Rizzoli. Per Codivilla lasciare la chirurgia viscerale per dedicarsi ad una disciplina a lui ancora poco conosciuta come l’ortopedia non fu facile, ma le ragioni che lo spinsero ad accettare il posto al Rizzoli erano troppe e irrinunciabili: Bologna era la sua città natale, lì vivevano le persone a lui più care.
Alessandro Codivilla, temperamento deciso, intraprese così diversi viaggi all’estero per aggiungere al suo bagaglio scientifico e culturale le mancanti nozioni ortopediche. Si recò quindi in Germania e in Francia, dove erano stati compiuti numerosi passi in avanti nel campo dell’ortopedia. Soprattutto in Germania strinse amicizia con medici ed esperti nel campo ortopedico come Volkmann, König, Bardenheuer, Albert, Mikulicz, Nicoladoni e Wolff. Per quanto concerne l’Ortopedia, egli si interessò in particolar modo alle paralisi causate dalle poliomieliti (perfezionò laZ tecnica del trapianto dei tendini). Propose di modificare l’operazione di Foerster per la paralisi spastica, curò dislocazioni congenite dell’anca, trattò casi di piede-equino congenito, torcicollo, scoliosi, tubercolosi osteoarticolari, pseudoartrosi congenita (con il metodo di Giuliano Vanghetti) e numerose fratture. Propose il metodo della trazione diretta sullo scheletro mediante l’utilizzo di un chiodo passato attraverso il calcagno, tecnica che si diceva usasse per torturare i bambini dato che le loro urla si sentivano da Piazza San Petronio.
Alessandro Codivilla verrà ricordato come ideatore e primo chirurgo ad eseguire la duodenocefalopancreatectomia, intervento che consiste nell’asportare la testa del pancreas, il duodeno, la colecisti e, spesso ma non sempre, parte dello stomaco. Questa procedura, poi perfezionata dall’americano Whipple (negli anni Trenta) viene eseguita ancor oggi, con poche modifiche, nei casi di tumore al pancreas.
Fonte: Storia della medicina - www.storiadellamedicina.net.